Siamo felici di comunicare che è stato finanziato il progetto “Last Neanderthals” a cui prenderanno parte numerosi enti e ricercatori italiani tra i quali la prof.ssa Adriana Moroni dell’Università di Siena e membro del consiglio direttivo dell’Istituto Italiano di Paleontologia Umana.
Alla ricerca degli ultimi Neanderthal: l’Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena condurrà insieme alle Università di Bologna e di Haifa un nuovo progetto ERC finanziato con 13 milioni di euro
L’estinzione dell’Uomo di Neanderthal resta uno dei grandi interrogativi irrisolti del percorso evolutivo seguito dal genere Homo. Quali sono le cause che hanno portato alla scomparsa di questa specie? Quale l’arco temporale e il contesto spaziale? Quale la catena di eventi che ha condotto allo sviluppo di questo fenomeno?
LAST NEANDERTHALS è il nuovo grande progetto di ricerca Synergy finanziato con 13 milioni di euro dallo European Research Council (ERC), che cercherà risposte a queste domande, estendendo le ricerche archeologiche oltre il contesto dell’Europa occidentale e centrale guidato dai Principal Investigators Francesco Berna (Universita’ di Siena), Stefano Benazzi (Universita’ di Bologna), e Omry Barzilai (Universita’ di Haifa) e con il partneriato delle Università di Pisa e di Colonia.
LAST NEANDERTHALS è il secondo ERC Synergy Grant vinto dall’Università di Siena, con il PI Francesco Berna che entrerà a far parte dell’Unità di Ricerca di Preistoria e Antropologia (Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente) e dirigerà le ricerche per la ricostruzione dei cambiamenti paleoambientali in oltre 30 siti archeologici dell’Europa orientale e sudorientale, e, ancora più a est, dell’Asia occidentale e centrale, per fare luce sulla catena di eventi che ha portato all’estinzione dei Neandertaliani.
“Per arrivare a ricostruire in modo convincente la catena di eventi che ha portato all’estinzione dell’Uomo di Neanderthal, abbiamo bisogno di nuovi e più ampi dati archeologici”, spiegano Benazzi, Berna e Barzilai. “Le informazioni che abbiamo raccolto finora provengono soprattutto da siti archeologici dell’Europa occidentale e centrale: ora vogliamo allargare le ricerche all’Asia occidentale e centrale e all’Europa orientale e sudorientale”.
Prima della loro improvvisa scomparsa, circa 40 mila anni fa, i Neanderthal sono infatti sopravvissuti per 350 mila anni in un vasto territorio che va dalla Penisola Iberica fino alla Siberia meridionale. Ma oggi sappiamo che i siti archeologici europei da cui è emersa finora gran parte dei reperti neandertaliani si trovano in un’area periferica rispetto alle regioni in cui hanno abitato gli ultimi Neanderthal.
Ampliando le indagini ai siti archeologici dell’Europa orientale e sudorientale, e ancora più a est a quelli dell’Asia occidentale e centrale, gli studiosi di LAST NEANDERTHALS si concentreranno quindi sulle zone in cui sono avvenute interazioni tra i Neanderthal, i Denisoviani e l’Homo sapiens.